Finalmente la Sardegna si muove e punta sul golf

Sarà la volta buona?

24/08/2016

(da Alguer.it)

Una proposta di legge che punti sul golf per allungare la stagione estiva è stata presentata questa mattina in Consiglio regionale dai Riformatori sardi. Il testo (primo firmatario Michele Cossa) auspica che in Sardegna vengano realizzati soprattutto campi da 18 buche sui terreni dei privati ma anche su quelli della Regione dati in concessione attraverso un bando a evidenza pubblica. La dotazione finanziaria prevista è di 7,5 milioni di euro/anno per sei anni.

In Sardegna ci sono quattro campi di 18 buche (Is Molas, Is Arenas Golf e Country Club, a Narbolia, Tanka Golf Club, a Villasimius) più due campi da nove buche (“Sa Tanca” a Flumini e un campo stagionale a 9 buche a San Teodoro). I numeri del settore in Europa sono stati illustrati - anche alla presenza dei vertici della rappresentanza sarda della Federazione golf - da Roberto Frongia, presidente del partito: “Sette milioni di giocatori in Ue, 80 nel mondo e circa 100 mila in Italia. Un giro di affari in Europa di 50 miliardi di euro. Ma il dato più interessante è rappresentato dalla spesa pro capite: un turista mediamente lascia ogni giorno 53 euro alla terra che lo ospita mente un golfista mediamente spende 90 euro”.

Di «sfida culturale» hanno parlato espressamente Pietrino Fois (a lungo consigliere regionale e assessore) e il deputato Pierpaolo Vargiu: «C’è un pezzo di Sardegna, del quale si deve tenere conto, che non capisce questa potenzialità rappresentata dal golf e dai soggiorni negli alberghi e nelle club house del golf. Non si tratta di uno sport solo per miliardari e dunque non ha ragione di essere questa ostilità preconcetta, anche sotto il profilo delle risorse ambientali. Per irrigare un campo da diciotto buche bastano i reflui irrigui di un paese di tremila abitanti».