Al via il 144° Open Championship con il trio azzurro.

Jordan Spieth punta alla leadership mondiale

15/07/2015

Francesco Molinari, Edoardo Molinari e Matteo Manassero scenderanno in campo nel 144° Open Championship (16-19 luglio), il terzo major stagionale in programma sul percorso dell’Old Course di St. Andrews, a Fife in Scozia. E’ la terza volta che i tre azzurri partecipano simultaneamente al torneo, dopo le edizioni del 2011 e del 2014. Lo scorso anno conclusero tutti in alta classifica: Edoardo Molinari settimo, Francesco Molinari 15° e Matteo Manassero 19°. Il primo sarà presente per la sesta volta, comprese le due da dilettante, gli altri due rispettivamente per l’ottava e per la quinta (una di amateur).

Non ci sono dubbi, nelle previsioni della vigilia, che sia Jordan Spieth l’uomo da battere. E’ in condizioni di forma straripanti, come ha dimostrato con il successo di domenica scorsa nel John Deere Classic, ma avrà ancor più determinazione nel conseguire una vittoria che lo porterebbe in cima al World Ranking, superando il nordirlandese Rory McIlroy, e che lo metterebbe in condizioni di puntare al “grande slam”, completato nello stesso anno, nel successivo PGA Championship (13-16 agosto), dopo aver già firmato il Masters e l’US Open. Un’impresa riuscita solo una volta, nel 1930, a un giocatore straordinario quale fu Bobby Jones.

Paradossalmente il titolo nel John Deere Classic gli ha messo contro la cabala, perché sono stati solo undici i pro che si sono assicurati un major subito dopo un titolo nel PGA Tour, e solo tre dal 2000: Phil Mickelson (2006 BellSouth Classic - Masters Tournament), Tiger Woods (2007 WGC Bridgestone Invitational - PGA Championship) e Rory McIlroy (2014 WGC-Bridgestone Invitational - PGA Championship). Da ricordare anche che Mickleson nel 2013 si portò via il Claret Jug dopo aver sbancato la settimana precedente lo Scottish Open, doppietta che ora potrebbe ripetere Rickie Fowler, anch’egli domenica a segno nello stesso evento.Quanto a Rory McIlroy, peraltro campione uscente, non potrà far altro che subire impotente l’eventuale sorpasso, essendo stato messo al tappeto dalla rottura del legamento della caviglia sinistra con danni anche alla capsula giocando al calcio. Una imperdonabile leggerezza per un campione di tale spessore e nel momento cruciale della stagione. Tornando a Spieth, occorrerà anche vedere se sarà stato capace di assorbire in tempi brevi il cambio di fuso orario, che potrebbe essere un altro avversario oltre ai tanti che avrà sul campo, in primis Dustin Johnson in quale, in pratica, gli ha regalato l’US Open.

“Mi è sempre piaciuto giocare l’Open Championship” ha detto il trentunenne di Columbia (South Carolina), personaggio un po’ discusso, ma di spessore come dimostrano i nove titoli nel palmares. “In particolare - ha continuato - gradisco tanto questo percorso perché è impegnativo, richiede immaginazione ed è molto divertente. Naturalmente le condizioni meteo saranno determinanti e soprattutto sarà importante il vento: se ce ne sarà poco si potranno segnare parecchi birdie, in caso contrario sarà dura per tutti. L’ultima volta sono stato qui nel 2010 e mi sono trovato a mio agio. L’US Open? Un po’ di delusione c’è stata, perché non ho raccolto i frutti di tanto lavoro fatto in precedenza, ma è passata quasi subito. In fondo sono stato contento di come mi sono espresso e di come ho gestito tutto il torneo. Qui nei primi due turni avrò per compagni di gioco Jordan Spieth e Hideki Matsuyama. Con Jordan siamo buoni amici ed è piacevole giocare con lui, ma non subirò di certo pressioni particolari”.

La lista dei candidati al titolo è lunga, ma non comprende Tiger Woods, sin troppo altalenante in questa stagione in cui ha stabilito record personali poco lusinghieri. Tra i suoi 14 major vi sono tre Open Championship, ma di gare del “grande slam” non ne ha più vinte dal 2008. Alla soglia dei 40 anni e con una forma che non vuol saperne di tornare il record di Jack Nicklaus (18 major) appare sempre più lontano.

Tra i possibili protagonisti vi sono numerosi altri statunitensi. Ricordiamo Phil Mickelson, Rickie Fowler, Jim Furyk, Matt Kuchar, Bubba Watson, Patrick Reed e Keegan Bradley ai quali si aggiungono l’inglese Justin Rose, il tedesco Martin Kaymer, gli australiani Adam Scott e Jason Day, lo svedese Henrik Stenson e lo spagnolo Sergio Garcia. Non va dimenticato Francesco Molinari, molto convincente nelle ultime uscite. Un gradino più sotto Luke Donald, Ian Poulter, Paul Casey, Lee Westwood, che ha una delle ultime occasioni per dotare il suo palmares di un major, il nordirlandese Graeme McDowell, i sudafricani Ernie Els, Charl Schwartzel e Louis Oosthuizen e l’irlandese Padraig Harrington.

 Queste alcune partenze del primo giro (ora locale); ore 9,22: Darren Clarke, Romain Langasque (am), Matteo Manassero; ore 9,33: Jordan Spieth, Dustin Johnson, Hideki Matsuyama; ore 9,55: Jason Day, Tiger Woods, Louis Oosthuizen; ore 13,23: Bill Haas, Francesco Molinari, Geoff Ogilvy; ore 15,29: Romain Wattel, James Morrison, Edoardo Molinari

Il torneo su Sky - Il 144° Open Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti sul canale Sky Sport 2 HD ai seguenti orari: giovedì 16 luglio e venerdì 17, dalle ore 10 alle ore 21; sabato 18, dalle ore 11 alle ore 20,30; domenica 19, dalle ore 12 alle ore 19,45, Le dirette saranno seguite da Studio Golf della durata di trenta minuti.