Spieth vince il Masters di Augusta
13/04/2015
Jordan Spieth ha vinto con 270 colpi (64 66 70 70, -18), punteggio record del torneo eguagliato, il 79° Masters Tournament, primo major stagionale svoltosi sul percorso dell’Augusta National GC, ad Augusta in Georgia. Il texano di Dallas, 22 anni il prossimo 27 luglio, ha conquistato la “giacca verde” dopo una volata infinita iniziata sin dal primo giro, tenendo sempre a debita distanza gli avversari e concludendola con quattro colpi di vantaggio su Phil Mickelson (274 - 70 68 67 69, -14) e sull’inglese Justin Rose (274 - 67 70 67 70). Al quarto posto con 276 (-12) il nordirlandese Rory McIloy, numero uno mondiale e grande favorito della vigilia, autore di un 66 (-6), miglior score del turno realizzato anche dal giovane giapponese Hideki Matsuyama, quinto con 277 (-11).
Al sesto posto con 279 (-9) Dustin Johnson e gli inglesi Ian Poulter e Paul Casey, al nono con 280 (-8) Zach Johnson, Charley Hoffman e Hunter Mahan e al 17° con 283 (-5) lo spagnolo Sergio Garcia e Tiger Woods (73 69 68 73), sceso dalla quinta posizione molto probabilmente accusando la mancanza di ritmo di gara. L’ex leader mondiale ha tuttavia dato l’impressione di essere veramente sulla via giusta per tornare ai suoi livelli o, quanto meno, per avvicinarvici di molto.
Un colpo in più per lo svedese Henrik Stenson e per il sudafricano Louis Oosthuizen, 19.i con 284 (-4), metà classifica per Keegan Bradley, Patrick Reed, per l’argentino Angel Cabrera e per i sudafricano Ernie Els, 22.i con 286 (-2), per Webb Simpson e per l’australiano Jason Day, 28.i con 287 (-1). Solo delusione per Bubba Watson, campione uscente, per l’australiano Adam Scott e per il sudafricano Charl Schwartzel, 38.i con 289 (+1), per Matt Kuchar e per l’inglese Lee Westwood, 46.i con 290 (+2). Quasi in coda il nordirlandese Graeme McDowell, 52° con 294 (+6), e il fijano Vijay Singh, 54° con 295 (+7).
I record di Spieth - Spieth, che lo scorso anno si era classificato secondo, ha condotto, come detto, sin dall’inizio e l’ultimo a farlo era stato Raymond Floyd nel 1976. Ha realizzato lo score più basso nella storia del torneo, eguagliando il “meno 18” di Tiger Woods nel 1997, e ha stabilito i nuovi primati al passaggio nel secondo giro (130, -14) e nel terzo (200, -16). Ha messo a segno 28 birdie, cancellando dal libro dei record Phil Mickelson con i suoi 25 del 2001, ed è stato il primo raggiungere il “meno 19”, mai accaduto in passato, quando ha infilato il 28° alla buca 15. Poi non è riuscito a mantenere tale score, perché la certezza del titolo e lo scarico di tensione hanno prodotto un bogey alla buca 18. E’ il secondo più giovane vincitore dopo Tiger Woods e, particolare non trascurabile, è salito al secondo posto nella classifica mondiale.
“E’ stato molto snervante” ha detto poco prima di ricevere la giacca verde da Bubba Watson. “Ho pensato che oggi poteva essere più facile rispetto a ieri, ma non è stato così. Non ho dormito bene e con due vincitori di major dietro di me non potevo certo rilassarmi. E’ stata la settimana più incredibile della mia vita, con un sogno divenuto realtà. E ascoltare gli applausi del pubblico in questo contesto è qualcosa di speciale e indimenticabile. A bordo green, sull’ultima buca, c’erano i miei famigliari ed è stato bello condividere questa esperienza con loro”. L’impresa gli ha fruttato anche 1.800.000 dollari, su un montepremi di nove milioni di dollari, solo un piccolo anticipo di quanto gli renderà il titolo. E non solo in termini economici.
Il texano è partito subito a grande andatura con due birdie ai quali ha risposto Rose, poi però i due si sono fermati con due bogey e la situazione si è stabilizzata perché anche Mickelson ha tenuto lo stesso ritmo, Spieth ha però ripreso la sua marcia e ha chiuso definitivamente il conto con quattro birdie tra le buche 8 e 15 (con mezzo un bogey), dove ha toccato, come detto, il “meno 19”, poi si è rilassato a un passo dal traguardo, mandando la palla fuori pista con il driver antefatto del bogey per il 70 (-2). Mickelson ha espresso il colpo della giornata, imbucando per l’eagle dal bunker alla buca 15, finendo in 69 (-3) colpi con l’aggiunta di quattro birdie e tre bogey. Quando sembrava che dovesse classificarsi per la sesta volta terzo nel Masters ha pensato Rose a far cambiare l’esito con un secondo posto pari merito, fallendo il par alla 18 dopo i precedenti cinque birdie e due bogey (70). Mickelson, tre Masters per lui, ha terminato la gara per la quindicesima volta tra i top ten.