Egitto, United for Egypt
13/06/2014
Eccoli a casa.
I nostri 700 prodi agenti di viaggi, assieme alle massime cariche del nostro tour operating, ai responsabili a vario titolo di diversi network di adv e ai giornalisti della stampa di settore, sono rientrati dalla tre giorni di Port Galib, organizzata allo scopo di rilanciare la destinazione, ancora sofferente a causa di tutti i problemi politici (e non solo) che hanno coinvolto l'Egitto nell'ultimo periodo e che giornali e telegiornali non hanno mai mancato di sbattere in prima pagina.
Peró, ora che tutto l'apparato del turismo organizzato si é mosso per mostrare con la propria presenza in loco che, come d'altra parte la stessa Farnesina afferma, non tutto l'Egitto é sconsigliato e che al contrario appoggiandosi ad agenzie di viaggi e tour operator é possibile viaggiare in piena sicurezza, ecco che avviene una cosa incredibile: solo piccoli trafiletti sulla carta stampata e brevi flash nei TG danno notizia dell'evento.
Mentre la stampa di settore si fa in quattro per dare risalto all'evento, se digitate 'United for Egypt' su Google arriverete fino alla quarta pagina senza avere riscontri da parte di nessuno (o quasi) che abbia dato risalto all'evento al di fuori del settore. Se la situazione egiziana era cosí importante da terrorizzare gli italiani persino con immagini di repertorio di carri armati che nella realtà al Cairo non c'erano, mi chiedo perché mai oggi non si possa dare la stessa rilevanza a una tale mobilitazione, che punta a dare ossigeno alla filiera del turismo organizzato e ai posti di lavoro a essa legati.
La becera ricerca dello scoop, che se non é abbastanza grande puó essere ingrandito ad arte, è l'ennesima dimostrazione di quanto Tv e giornali ci manipolino mostrandoci sempre e solo quello che ritengono piú utile al loro fine.
Eccoci quindi qui, con tanti colleghi ad avere investito tre giorni del proprio tempo in piena stagione per mostrare a tutti gli italiani che si puó viaggiare tranquilli, ma purtroppo succede questo: chi avrebbe dovuto mostrare con la stessa cassa di risonanza dei finti carri armati al Cairo che la situazione evolve in meglio, se ne dimentica completamente (o quasi).
Siamo un settore invisibile e riusciamo a essere ignorati anche quando ci uniamo in una manifestazione senza precedenti. Senza dubbio questo record lo abbiamo stabilito.
Ora aggiungo io, potreste monitorare i colleghi giornalisti che si sono fatti 3 giorni di vacanza se e quanto scriveranno in merito? perché anche questo andrebbe fatto! Donato Ala