Bermuda
28/10/2015
Bermuda, the life is life! quello che vi direte spesso durante la vostra visita di Bermuda. Perché è qui che la vita è davvero vita, che scorre senza nevrosi, qui è ancora il contatto umano che conta, il saluto, il sorriso degli abitanti vi coinvolgerà in un atmosfera che difficilmente potrete incontrare in un altro luogo. Bermuda è inutile dirlo è davvero bella, un mare stupendo, spiagge difficilmente comparabili cosi come i suoi campi da golf a partire dal Port Royal Golf Course, il primo che abbiamo avuto il piacere di visitare durante la nostra permanenza sull’Isola. Il campo disegnato da Robert Trent Jones senior nel 1970 e recentemente modificato da Roger Rulewich vanta viste sull’oceano da mozzare il fiato e un percorso perfetto in ogni periodo dell’anno. Nella stessa giornata siamo stati al Riddell’s Bay Golf Courses il più antico golf club presente sull’isola, infatti la sua apertura risale la 1922 e nonostante sia un club privato, i turisti sono sempre i benvenuti. Nel corso degli anni sono state fatte alcune modifiche al percorso originario mantendendo sempre però le caratteristiche iniziali di questo che è definito un campo ‘assolutamente da giocare’. Nell’isola di Bermuda ci sono nove Golf Club e durante il nostro soggiorno abbiamo avuto l’occasione di poterne visitare e giocare alcuni, tra cui il Belmont Hills Golf Course. Disegnato nel 2002 da Algie M. Pulley Jr questo percorso sarà in grado di provare le vostre abilità golfistiche grazie anche ai tanti ostacoli d’acqua presenti, aspetto non molto usuale nei campi dell’isola. In ognuno di questi golf club abbiamo avuto il piacere di conoscere i vari direttori e maestri, i quali ci hanno spiegato le caratteristiche dei propri percorsi con passione e precisione. A nord-est dell’isola si trova il Tucker’s Point Golf Course, uno splendido percorso situato lungo il castello di Harbour e Harrington Sound. Nel corso degli anni questo golf club è stato insignito di molti premi e ha raggiunto i primi tre posti come Best Golf Resort dei Caraibi. Ultimo dei golf club che abbiamo visitato durante la nostra permanenza sull’isola è stato il Mid Ocean Golf Course. Disegnato da Charles Blair Macdonald, considerato il padre fondatore e creatore della lega Golf, è un golf club veramente esclusivo tanto che è previsto l’ingresso solo su invito. Ma Bermuda non è naturalmente solo golf. Su quest’isola si trovano alcune delle spiaggie più belle del mondo, come St Chaterine Beach e Elbow Beach. La prima, situata a pochi chilometri da quella che era la vecchia capitale di Bermuda , St George, permette di immergersi in una natura incontaminata dove un mare talmente azzurro e una sabbia così fine vi resteranno impressi negli occhi e nel cuore. Così come accadrà quando vi recherete a Elbow Beach, vicina all’attuale capitale Hamilton, che abbiamo avuto occasione di poter ammirare al tramonto. Sono due le principali città dell’isola, la vecchia capitale St. George, che cedette il ruolo a Hamilton nel 1895 e che per i suoi edifici caratteristici che hanno mantenuto la magia di quel periodo è stata inserita dall’UNESCO nella lista come patrimonio dell’umanità, e l’attuale capitale che sorge al centro della baia di Bermuda. Quì ha sede il porto principale dell’isola e l’aeroporto internazionale. Bermuda fa parte di un arcipelago di 200 isole fra cui 20 abitate. Il nome viene dal capitano di marina spagnolo Juan de Bermdez, che avvistò le isole disabitate verso il 1503. Ma gli spagnoli non rivendicarono mai il proprio diritto. Nel 1609 la Sea Venture, capitanata dall’ammiraglio Sir George Somers, in navigazione verso la Virginia fu colpita da una tremenda tempesta e fece naufragio a largo di Bermuda. Miracolosamente scampati alla tragedia, i superstiti costruirono due nuove imbarcazioni con il solido legno di cedro delle Bermuda. Ripreso il mare, lasciarono sul posto un paio di uomini per attestare il possesso britannico delle Isole; nel frattempo La Virginia Company manifestò un forte interesse per le isole. Appena tre anni dopo la disavventura di Somers, la compagnia inviò 60 coloni per fondare un insediamento permanente, che diventò colonia britannica nel 1684. Essendo la più antica colonia del Regno Unito, il capo di stato infatti è la regina d’Inghilterra Elisabetta anche se rappresentata in loco da un governatore, Bermuda ha una forte influenza inglese in molte delle sue attività e tradizioni, anche se in alcuni settori, il ballo e la musica, è stremamente percepibile anche la cultura africana. Contrariamente a quanto si possa comunemente pensare l’arcipelago di Bermuda non si trova ai Caraibi ma in realtà si trova nell’oceano Atlantico, a poco più di due ore di volo dalla città di New York. Il clima su quest’arcipelago, gradevole e mite, è raticamente perfetto durante tutto l’anno. Nei mesi più caldi non si superano i 30° mentre in inverno la tempertaura media è di 20°. Sull’isola vive in perfetta integrazione e collaborazione una popolazione composta per la maggior parte da neri e il turismo rappresenta il settore su cui punta l’economia nazionale grazie a strutture, caratteristiche e bellezze naturali di questo splendido arcipelago. Nel 2009 Bermuda ha celebrato i suoi 400 anni di storia e lo ha fatto con molte manifestazioni con l’intento di rendere omaggio in particolar modo alla sua popolazione e che fossero di buon auspicio per una sempre maggior crescita a livello economico , sociale e culturale di questa splendida isola. Tutto questo è Bermuda! di Donato Ala